TURISMO ENOGASTRONOMICO DI QUALITA’. 7 CONSIGLI PER ORIENTARSI TRA LE OFFERTE

Sommario

Il fascino del turismo enogastronomico conquista tutti e le offerte sono innumerevoli. Ma le esperienze enogastronomiche sono veramente tutte uniche e irripetibili?

Turismo enogastronomico di qualità. 7 consigli essenziali per orientarsi tra le offerte

Se prima il cibo era visto come una parentesi routinaria di una normale quotidianità anche in viaggio, oggi è parte integrante del viaggio stesso o di una vacanza.

Non è certo necessario citare chissà quali studi di settore per rendersi conto di quanto il mondo enogastronomico sia fiorente e a quante esperienze ognuno di noi decida di partecipare quando è in viaggio. Ma nella frenesia odierna sembra che andare alla ricerca di un buon prodotto e limitarsi ad una degustazione dello stesso, non sia più così gratificante.

Occorre infatti che l’esperienza sia inserita nel contesto territoriale, legata magari a qualche altra attività, il più spettacolare possibile, che si crei chissà quale magia e che il momento si trasformi davvero in unico e irripetibile. Tutto molto bello.

Ma c’è qualcosa che stona. Le esperienze enogastronomiche al giorno d’oggi sono veramente tutte uniche e irripetibili?

Pubblicità Vs Promozione del territorio

Questa necessità di creare un qualcosa di straordinario moltiplicato per migliaia o miliardi di volte non ha fatto altro che dare il via a esperienze standard replicabili per ogni luogo che abbia qualcosa di tipico da offrire. La corsa all’originalità ancora una volta ha condotto all’appiattimento esperienziale velocizzando e spostando ancora di più in massa le persone e creando falsi miti.

Nulla di difficile: basta una vestito tradizionale, un buon piano di marketing, la pseudo certificazione bio, una buona esposizione dei prodotti, la creazione di sedicenti consorzi di appartenenza e il gioco è fatto. Spesso a scapito dell’essenza e del significato vero del prodotto o della tradizione.

In questo contesto, territori con una grande vocazione enogastronomica stanno sfruttando l’onda favorevole che porta molto turismo e, diciamocelo tranquillamente, molti soldi. E ci sono anche i territori apparentemente meno vocati che inseguono la scia.

Poi c’è il discorso internet e social che fanno da trampolino al settore ma che ancora una volta ci obbligano ad assistere all’appiattimento delle esperienze.

Il turismo enogastronomico come volano per lo sviluppo del territorio è assolutamente sacrosanto. Ma quello che secondo me manca sono serietà, educazione, limiti, buonsenso e consapevolezza.

Cosa cerca il turista oggi

Se prima solo una piccola nicchia di turisti cercava le esperienze gastronomiche, oggi la nuova generazione di viaggiatori/turisti considera essenziale questo momento per provare a conoscere a fondo la destinazione che sta visitando. Quindi diventa fisiologico questo moltiplicarsi di esperienze più o meno valide tra le quali districarsi.

Il turismo enogastronomico strizza l’occhio a gastronomia ma anche a vino, prodotti tipici e tecniche di produzione che sono fondamentali per scoprire un territorio insieme al paesaggio, alla cultura, all’arte. E spesso sono proprio i territori fuori dalle rotte turistiche più battute a custodire tradizioni antiche che affondano le radici nel passato del luogo e si legano alla storia. Ma come fare a scegliere tra le mille offerte esperienziali enogastronomiche che ci vengono presentate?

7 consigli per orientarsi tra le offerte del turismo enogastronomico

Ecco i miei 7 consigli per scegliere consapevolmente una degustazione o un’esperienza enogastronomica di qualità e realmente tradizionale. Ho fatto tesoro delle mie esperienze in giro per il mondo ma soprattutto nella mia regione, il Piemonte, terra di eccellenze.

Farsi delle domande

Storia e tradizioni enogastronomiche sono legate indissolubilmente al territorio. Solo ricercandole è possibile percepire attraverso tutti sensi il vero valore del luogo.

Perché proprio quel tipo di vino e formato di pasta vengono prodotti in quel determinato posto? Come mai in questa stagione non posso assaggiare quel frutto che tanto mi piace? Da dove arriva il cereale antico che si coltiva in questi campi?

Sono solo esempi di ciò che dobbiamo chiederci quando ricerchiamo delle eccellenze.

Dare valore al cibo

Il cibo non è solo cibo. È l’espressione di un territorio e della sua cultura e va al di là di quanto consenso otterrà sui social. È un tesoro da preservare e tramandare in maniera sincera ed educata.

Imparare a scegliere

I nostri occhi oramai si sono abituati ad accettare positivamente che un’esperienza sia creata ad hoc. Cerchiamo invece di abituarci a ricercare il vero, ritornare alle origini e riprendere la bella abitudine di studiare un luogo prima di partire per scoprirlo.

Visitare le piccole aziende locali

Molto spesso a queste realtà poco importa se Google le trova o no. Molte di loro sono vere e proprie bolle nel tempo che producono, trasformano e offrono cibo e vino “come una volta”.

Ma quanto è bello quando vai a fare una degustazione e il proprietario ti invita a restare un po’ con lui mentre ti racconta fatti passati legati alla sua famiglia, senza pretese ma per il puro e semplice piacere di condividere qualcosa con te?

Acquistare ai lati delle strade

I banchetti o le piccole casette ai lati delle strade espongono prodotti del territorio, genuini e non in grandissime quantità. Ed è questa la garanzia della tradizione.

Mentre si acquista e si assaggia, si fanno due chiacchiere con i proprietari che sanno dare giuste risposte. Forse non quelle alle quali siamo abituati ma sicuramente reali.

Se ti interessa l’argomento potrai approfondire leggendo il mio articolo sui Vantaggi nell’acquistare frutta e verdura a Km 0 ed ispirarti.

Informarsi bene sulle grandi realtà

Credo sia capitato a chiunque di fare degustazioni magnifiche e scoprire solo dopo che le materie prime venivano lavorate o addirittura prodotte all’estero. L’azienda sarà stata pure di rilievo e conosciuta a livello internazionale ma forse la tradizione non potrà raccontarcela così bene.

Diventare consapevoli

Sarà senz’altro più faticoso ma piano piano potremo anche riuscire a liberarci da questa pigrizia mentale che oramai ci fa girare come trottole da un luogo all’altro della terra senza capire che non stiamo scoprendo tradizioni ma solo tecniche di marketing.

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