Il museo dell’automobile di Torino

Sommario

Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino MAUTO, è l’incomparabile esposizione italiana che annovera un’importante collezione di automobili originali provenienti da diverse parti del mondo. La collezione, riconosciuta tra le più eccezionali del settore, dimora tra l’altro in un edificio dall’architettura moderna costruito appositamente per ospitarla, ex Museo Biscaretti di Ruffia.

Il museo dell’automobile

Carlo Biscaretti di Ruffia, aristocratico di fine ottocento, aveva ereditato la passione per le auto da suo padre primo Presidente dell’Automobile Club di Torino. Appassionato di corse automobilistiche, disegnatore meccanico di cataloghi di pezzi di ricambio e direttore del Salone dell’Automobile di Milano del 1933, venne incaricato di riordinare il Museo dell’Automobile di Torino ubicato presso lo Stadio Comunale di Torino nello stesso anno.

Solo più tardi però, ad inizio anni ’60, il museo poté mostrarsi al pubblico nel suo splendore di automobili, pezzi di ricambio e documenti storici recuperati proprio da Biscaretti grazie anche alla costruzione della succitata sede, che seppur un po’ mutata, possiamo visitare ancora oggi.

“Perché le future generazioni sappiano quanto i padri hanno dato del loro entusiasmo alla causa del progresso: perché gli uomini non dimentichino”. Carlo Biscaretti di Ruffia.

L’edificio

Chiunque può vedere come l’edificio che ospita le automobili, che hanno fatto e stanno facendo storia, sia moderno, innovativo ed originale: il tetto molto particolare, la facciata che ospita l’ingresso con la gigantesca hall, il complesso sostegno in acciaio dei piani, le piramidi capovolte di sostegno in cemento nel cortile, il terrazzamento panoramico che lo ospita di fronte al Po e alla collina torinese, sono le strutture che caratterizzano il museo.

Costruito con ampi spazi per contenere appunto dei veicoli, all’epoca della sua costruzione fu considerato avveniristico, singolare e a suo modo elegante così da adattarsi al carattere della città.

La storia del museo

Negli anni ’60 il museo era decisamente apprezzato e l’affluenza molto abbondante. Si potevano ammirare ben 180 vetture di interesse storico per il settore ovviamente, e contemporaneamente si cercava di aggiungere le auto più nuove ed interessanti del momento.

Per almeno 20 anni il complesso aveva retto bene. Ma ad un certo punto forse iniziò a mancare un po’ di continuità logica nell’esposizione e i visitatori iniziarono a perdere l’interesse verso l’argomento.

Tra gli anni ’80 e ’90 l’affluenza calò moltissimo a discapito delle automobili presenti che dovettero dividere la scena con altre esposizioni temporanee non attinenti all’ambito automobilistico che furono mano a mano ospitate per attirare nuovi visitatori. C’è da dire che nei decenni la percezione e l’uso delle automobili sono profondamente mutate e velocemente continuano a mutare.

Si inizierà allora a pensare ad un adeguamento ai nuovi trend e a presentare le automobili come invenzioni straordinarie, che hanno cambiato le nostre vite e che fanno parte della nostra ricerca di movimento sempre più impellente e diversificata. Il museo diventerà così più coinvolgente, si affiancherà allo sviluppo e all’Università che interverrà con nuove idee e nuovi progetti. Grazie a nuovi fondi il museo verrà ampliato, modernizzato e ristrutturato.

Si aggiungeranno servizi complementari quali ristorazione, bookshop e souvenir, didattica, sala congressi. Il museo chiuderà nel 2007 e riaprirà al pubblico nel 2011 profondamente mutato nella sua veste, ma riconfermato nel patrimonio storico: splendida esposizione di automobili che hanno fatto la storia, centro di aggregazione, ben collegato e raggiungibile, centro di diffusione culturale grazie alla biblioteca e alla sua raccolta di documentazione.

Il museo dell’automobile oggi

Con la sua riconversione il museo è stato dedicato a Giovanni Agnelli, gran sostenitore del progetto. Il Centro Congressi e l’Area Didattica sono stati intitolati a Carlo Biscaretti di Ruffia. Prevedono un auditorium, una sala più piccola e delle aule didattiche. Il Centro Documentazione possiede libri e archivi sulla storia dei motori e delle auto del 900 e vanta un software di catalogazione specifico. Le mostre temporanee sono sempre accolte così come eventi, presentazioni e avvenimenti speciali, laboratori per bambini e famiglie, concerti.

Ma la meraviglia del museo sono proprio le automobili collezionate. Stupende, uniche, fantastiche, sogno di ognuno di noi. Le sale espositive sono suddivise per argomento. Si parte dalla GENESI dell’automobile, si passa alla VELOCITA’, al LUSSO, alla GUERRA, al BOOM ECONOMICO, alla GLOBALIZZAZIONE, alla PUBBLICITA’, alla FORMULA UNO e al DESIGN. E queste elencate sono solo alcune delle esposizioni che si possono ammirare.

Considerazioni

Bello, anzi bellissimo anche per una come me che non è particolarmente appassionata di automobili. Gli ambienti sono magnifici, scenografici, luci e penombre ben equilibrate e didascalie complete aiutano nella visita.

Le automobili d’epoca sono secondo me le più belle, per un mio gusto personale ovviamente, così come quelle degli anni della Grande Guerra. Ma non disdegnerei nemmeno la sezione formula uno, dove ci sono le auto originali utilizzate dai piloti.

Poi c’è un bellissimo bookshop dove acquistare libri pertinenti l’argomento con magnifiche fotografie e informazioni storiche. Un bel museo, molto fruibile, mai banale o noioso e adatto a tutti, i bambini saranno entusiasti della visita.

Provare per credere.

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