Cagliari è il capoluogo della Sardegna, l’isola dei mille contrasti. Famosa soprattutto per la bellezza cristallina del suo mare e delle sue bianche spiagge, in realtà racchiude in sé un patrimonio naturale, artistico e culturale stupefacente.
Cagliari insolita: San Sperate
Tra la selvaggia macchia mediterranea albergano le rocce granitiche e un patrimonio archeologico indiscusso, che seducono chi si avventura al suo cospetto. Una Cagliari insolita, fuori da normali circuiti turistici.
Il tutto accompagnato dall’ospitalità del suo popolo segnato dalla difficile vita su un’isola selvaggia ma che allo stesso tempo ti accoglie con un grande cuore e un’innata gentilezza che ti fa sentire a casa.
Parliamo di un piccolo centro ad una manciata di chilometri da Cagliari, nel Campidano meridionale.
Un luogo forse un po’ sconosciuto, San Sperate in realtà è un centro agricolo molto produttivo pieno di frutteti che producono succose pesche e deliziosi agrumi rinomati in tutta Italia e nel mondo.
Ma San Sperate è anche un paese museo: centinaia di murales colorati e culturalmente ispirati, che raccontano di un paese, delle sue tradizioni e della sua comunità.
Pinuccio Sciola
Dal 1968 in questo luogo si sviluppa il fenomeno del “muralismo” grazie all’illustre Pinuccio Sciola. Ma chi era quest’uomo? Attivo artigiano del paese, egli inizia il suo percorso artistico in maniera del tutto casuale fino a diventare artista illuminato, famoso ed apprezzato in tutto il mondo.
La sua vena artistica lo ha portato a trasformare il paese in una fucina di creazione alla quale parteciparono, e partecipano tutt’ora, artisti della zona e di calibro nazionale impegnati a creare centinaia di murales sparsi per il paese, a raccontare la storia del luogo e le sue tradizioni. Ma Pinuccio Sciola non ha dedicato la sua vita solo a questa forma d’arte. A partire dal 1996, la sua ricerca si è spostata verso nuovi scenari sempre più vicini alla natura e alla condivisione dei valori ad essa correlati.
Da questo momento il maestro porta a conoscenza di tutti la magia che la pietra racchiude: il suo suono.
Dopo Sciola la pietra non è più solo materia dura e statica, ma materia viva, da contemplare anche attraverso l’udito. La pietra vive, comunica, suona e racconta la sua vita e il potere ancestrale della Terra.
Il giardino sonoro
Nell’agrumeto di famiglia, entriamo nell’incredibile Giardino Sonoro che Pinuccio ha creato. Un luogo magico, mistico, abitato da megaliti, all’interno del quale si possono scoprire le voci e le anime delle diverse pietre laviche del maestro.
Tra arance e limoni si passeggia attraverso la pietra, magistralmente lavorata al fine di restituirle la sua “identità”.
Non è come guardare normali sculture o blocchi di pietra: ci si trova di fronte ad un qualcosa che è come se uscisse direttamente dalla terra in quanto parte di essa.
Usciti dal Giardino Sonoro non si è più gli stessi. Ci si sente come parte della natura e della vita stessa.
Il giardino vibra di suoni e di movimenti impercettibili ma comunque presenti. Il maestro ha imparato dalla pietra stessa ad inciderla, a tagliarla, a plasmarla, a far fuoriuscire la sua anima restituendole l’essenza.
La visita al Giardino è guidata e incanta sia per la storia che per la fama dell’autore e delle sue opere disseminate in tutta la Sardegna e nel mondo. Il momento più significativo è quello nel quale la guida, che nel nostro caso è stata Maria la figlia del Maestro, ti permette di partecipare all’ascolto reale dei suoni della pietra, alla vista della sua elasticità e all’espressione della sua anima. L’estasi è completa quando su una delle pietre è consentito provare a farla vibrare e suonare
Il museo è gestito dalla Fondazione Pinuccio Sciola, nata su volontà dei figli del Maestro, allo scopo di promuovere la sua memoria, il suo messaggio, vigilare affinché non si disperda nel tempo promuovendo anche attività e progetti artistico-culturali sia in Italia che nel resto del mondo.
L’esperienza sensoriale
Non perdere l’occasione di visitare il Giardino Sonoro perché è un’esperienza fantastica.
Segui attentamente il video illustrativo prima della passeggiata nel giardino, nel quale Sciola si racconta, ripercorre le tappe del suo studio artistico e inizia il visitatore all’esperienza sensoriale successiva.
Vivi l’esperienza attivando tutti i sensi abbandonando gli scetticismi e non perdere l’occasione di provare a far suonare la pietra che la guida ti indicherà perché, nonostante le apparenze, la pietra è delicata.
All’ingresso del Giardino Sonoro è presente una statura di nome “Pietrino”. Si tratta della prima opera di Pinuccio Sciola scolpita all’età di 17 anni per un concorso che vinse e che gli aprì le porte del successo.
Se hai provato a sentire il suono della pietra dal link di Instagram dicci cosa ne pensi. Non è alquanto incredibile?
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